Fonti energetiche rinnovabili: quali sono e a che servono

Sei alla ricerca di informazioni sulle fonti energetiche rinnovabili?

Fai bene, perché le energie rinnovabili rappresentano il futuro per un mondo più pulito, oltre ad essere un metodo che può insegnare a tutti come risparmiare soldi ogni giorno.

Se questo è ciò che ti interessa, stai leggendo l’articolo giusto.

In questa guida, infatti, racconteremo proprio cosa sono e quali sono le fonti rinnovabili, oltre a svelare curiosità e specificare quali vantaggi possono dare attraverso il loro pieno e corretto utilizzo.

Sei curioso di saperne di più? Allora entriamo subito nel merito. Accendi l’attenzione e concentra tutte le tue energie positive: iniziamo il nostro viaggio di ricerca sulle fonti rinnovabili.

Energie rinnovabili e non rinnovabili: tutto quello che devi sapere

Per poter comprendere bene cosa sono le fonti energetiche rinnovabili, inizieremo facendo un passo indietro e partendo dalle basi, ovvero la differenza tra esse e quelle non rinnovabili. Per poi dare una definizione esaustiva del tema che stiamo trattando, la situazione in Italia e gli studi necessari se volessi saperne di più o addirittura occuparti di questo settore. Buona lettura.

Fondi di energia non rinnovabili

L’energia non rinnovabile è quella che si basa su fonti esauribili e che anche per questo tendono a diventare eccessivamente costose, oltre che inquinanti per l’ambiente.

Tutto il contrario dell’energia rinnovabile, che è invece reintegrabile in maniera naturale nel breve e medio periodo.

Attualmente, però, le fonti non rinnovabili sono quelle più sfruttate dall’uomo, in quanto riescono ancora a produrre maggiori quantità di energia attraverso l’impiego di impianti tecnologici specifici e collaudati nel tempo. Questo processo, però, rischia di essere altamente inquinante per l’ambiente, in particolare a causa della produzione di scorie radioattive e gas serra.

Le principali fonti di energie non rinnovabili sono:

  1. Combustibili fossili come il carbone, una delle principali fonti di energia della storia, specialmente prima dell’introduzione del petrolio. Basti pensare che il carbone più antico e pregiato è l’antracite, risalente a quattrocento milioni di anni fa. Il più estratto oggi è quello derivante dalla fossilizzazione di piante acquatiche;
  2. Petrolio, il cosiddetto “oro nero”, un combustibile liquido composto da idrocarburi, ovvero atomi di idrogeno e carbonio. ovvero sostanze le cui molecole. Si tratta dal risultato della trasformazione chimica di organismi animali e vegetali. Anche se può essere estratto in superficie, solitamente viene preso dal sottosuolo e poi raffinato;
  3. Gas naturali, ovvero prodotti dalla decomposizione anaerobica di materiale organico;
  4. Uranio, plutonio e altri elementi usati per la produzione di energia nucleare.

Chiariti questi punti, passiamo alle fonti energetiche rinnovabili.

Energia rinnovabile: definizione

energia pulitaLe fonti di energia rinnovabili rappresentano forme di energie alternative e a quelle tradizionali come le fossili.

Inoltre nella maggior parte dei casi si tratta di energia pulita, in quanto non rilasciano nell’aria sostanza inquinanti e il loro sfruttamento si basa su metodi sostenibili che non pregiudica le fonti stesse.

Per fonti energetiche rinnovabili, intendiamo quindi si forme di energia in grado di rigenerarsi in tempi brevi rispetto ai tempi generazionali che scandiscono la storia dell’umanità.

A questo punto possiamo distinguere tra due tipi di fonti:

  1. Fonti inesauribili
  2. Fonti esauribili

Nella prima categoria rientrano quelle fonti di energia che si rigenerano almeno alla stessa velocità con cui vengono consumate, oppure non sono esauribili nella scala dei tempi di ere geologiche.

Nel secondo caso intendiamo quelle fonti che, seppur rinnovabili, sono esauribili. Un esempio? Le foreste che possono esaurirsi se ne vengono sottoposte ad un eccessivo sfruttamento.

Le fonti di energia alternative classiche

Per fonti energetiche rinnovabili classiche, si intendono quelle risorse impiegate dall’età industriale per produrre energia elettrica.

In particolare, esse sono rappresentate dall’energia idroelettrica e da quella geotermica. Anche se per quest’ultima non c’è uniformità di giudizio.

Quella idroelettrica, ricavata dalla forza delle acque, rappresenta una delle fonti di energie pulite più antiche utilizzate su larga scala.

Mentre l’energia geotermica è quella generata attraverso fonti geologiche ad alta temperatura.

Non rientra tra le fonti energetiche rinnovabili, invece, quella nucleare. In quanto essa si basa sullo sfruttamento di riserve limitate di combustibili di tipo minerale.

Curioso il caso dell’incenerimento dei rifiuti. Questa, infatti, viene considerata interamente rinnovabile solamente in Italia, nonostante secondo l’Unione Europea lo sono solo ed esclusivamente gli scarti biodegradabili, ovvero i rifiuti organici. Ma delle fonti energetiche rinnovabili in Italia parleremo meglio più avanti.

Nuove fonti rinnovabili: dal fotovoltaico all’energia eolica

L’espansione delle fonti energetiche rinnovabili è in forte crescita.

Tra le nuove fonti rinnovabili possiamo annoverare l’energia:

  1. Solare, attraverso il fotovoltaico o i sistemi termici e termodinamici;
  2. Eolica,  ovvero la conversione dell’energia cinetica del vento in altre forme di energia;
  3. Da biomasse, cioè derivante da materiali di scarto di origine organica, di natura vegetale e animale;
  4. Marina, proveniente da mari e oceani.

Energie rinnovabili in Italia

Come abbiamo già accennato, in Italia è l’unico Paese dell’Unione Europea che considera totalmente rinnovabile l’energia prodotta dalla termovalorizzazione e quindi l’incenerimento dei rifiuti.

Nonostante ciò, la legge italiana ha recepito, attraverso il Decreto Legislativo numero 28 del 02011, i contenuti di una normativa europea che riconosce ufficialmente le seguenti come fonti di energia considerate rinnovabili:

  1. Aerotermica
  2. Biomassa
  3. Eolica
  4. Gas di discarica
  5. Gas residuati dai processi di depurazione e biogas
  6. Geotermica
  7. Idraulica
  8. Idrotermica
  9. Oceanica
  10. Solare

Ma passiamo ai numeri legati al nostro Paese. Ecco qualche dato significativo:

  1. Fino a circa i primi anni sessanta la produzione energetica italiana è stata in larga parte rinnovabile, grazie in particolare alle centrali idroelettriche dell’arco alpino e dell’Appennino;
  2. Attualmente in Italia l’idroelettrico è una delle energie rinnovabili più sfruttate, attraverso oltre duemila centrali idroelettriche;
  3. L’eolico copre il 20% dell’energia alternativa prodotta ed è la fonte per la quale si prospetta una delle crescite maggiori nei prossimi anni;
  4. In Italia è stato sperimentato un sistema di sfruttamento dell’energia marina in grado di trasformare la corrente marina in energia elettrica per una capacità di 24-30 chilowatt;
  5. Negli ultimi anni la produzione rinnovabile italiana è tornata a crescere in maniera significativa, registrando in particolare un aumento delle delle fonti eoliche, fotovoltaiche e da combustione di biomassa;
  6. Nonostante il grande potenziale, l’utilizzo energetico delle biomasse è ancora molto scarso;
  7. La percentuale di elettricità generata da fonti pulite si attesta intorno al 33%;
  8. 3.021 comuni su 7.978 producono più energia elettrica di quanta ne consumino i residenti, idem per 8 regioni;
  9. 40 comuni italiani sono 100% rinnovabili;
  10. L’obiettivo è soddisfare entro il 2030 picchi tra il 50 e il 75% del fabbisogno nazionale.

Studi su energie rinnovabili e green economy

A questo punto siamo giunti alla fine della nostra guida sulle fonti energetiche rinnovabili.

Ma prima di lasciarti, abbiamo pensato di fornirti qualche dritta qualora fossi interessato ad operare in questo settore.

Per specializzarsi in questo ambito, infatti, esistono diverse lauree e master universitari ad hoc.

In questo ambito Unicusano rappresenta un’eccellenza, in quanto fra i suoi innumerevoli corsi eroga anche:

  1. Economia e management delle risorse naturali e dell’ambiente;
  2. Educazione ambientale e sviluppo sostenibile: un nuovo modello per la scuola;
  3. Green economy e management sostenibile;
  4. Diritto ambientale e tutela del territorio.

Si tratta di corsi che garantiscono un’alta qualità formativa e una flessibilità unica.

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